Diritto all’oblio come sparire dal web
Sparire dal web è un’operazione più complessa di quanto Google non vorrebbe far credere con la sola compilazione del modulo on line.
In primo luogo, occorre controllare come le informazioni riportate nella richiesta siano corrette e riguardino esattamente la persona interessata che, intende scomparire delle pagine web individuate.
Il soggetto interessato deve compilare personalmente la richiesta di rimozione dei dati personali, con l’invio di un proprio documento d’identità di riconoscimento, oppure provvedere alla nomina di un delegato, il quale tramite una casella di posta elettronica certificata, possa inoltrare formalmente la richiesta di cancellazione.
La procedura di richiesta del diritto all’oblio necessita dell’esatta individuazione di tutte le URL, le sequenze identificative, delle pagine web contenenti i dati da rimuovere dal motore di ricerca, nello specifico Google. E’ indispensabile l’ausilio di un webmaster, tecnico informatico, il quale produca l’insieme dei dati che debbano inseriti nella domanda, al fine di giungere alla rimozione di tutti i dati identificativi da Google, oltre a ciò la motivazione deve essere argomentata in maniera appropriata e confacente, preferibilmente con l’ausilio di un legale, che dimostri la fondatezza della richiesta stessa.
La risposta del motore di ricerca arriva in pochi giorni, e generalmente esprime un esito negativo, con una sintetica motivazione rimanderà l’utente a rivolgersi al webmaster dei siti web oppure sottoporre il quesito direttamente al Garante Privacy .
Google, nel caso di risposta negativa potrebbe ritenere che i dati contenuti nelle pagine rivestano una particolare valenza giuridica: per esempio, potrebbero avere finalità informative o giornalistiche, oppure tutelare i diritti dei consumatori, oppure presentare un interesse pubblico all’elaborazione dei dati. Nel caso la notizia presente nel motore di ricerca Google, relativa ad un soggetto, riguardi un’indagine in corso , potrebbe essere necessario modulare la motivazione e la conseguente contestazione, in caso di diniego, secondo la gravità dell’addebito e del reato di cui è oggetto l’indagine ed il soggetto interessato.
In questi casi, l’istanza va depositata presso il Garante Privacy con l’assistenza di un legale, che si avvarrà della specifica competenza di un webmaster per l’applicazione dei protocolli informatici necessari all’elaborazione dei dati.